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7-11-2009»8-11-2009 : Geodiversità in Liguria - La Via GeoAlpina nel Geoparco del Beigua - 6-9-2009 : Carona:la Via GeoAlpina - 24-7-2009»25-7-2009 : “La Via GeoAlpina: dal Geoparco alle Dolomiti Patrimonio Unesco” - 21-7-2009»23-7-2009 : Le dolomiti -

 

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Itinerari
Friuli Venezia GiuliaRiferimento via AlpinaDescrizione
Da Pramollo al M. Cogliàns (Alpi Carniche)ricalca in parte il sentiero “Traversata Carnica”.

L’itinerario, diviso in cinque tappe giornaliere, parte appena a N di Sella Carnizza (1675 m), sale al M. Corona (1815 m), si snoda verso il Passo di Pramollo (1530 m) per poi procedere, sempre verso W, rasentando la cima del M. Ca vallo di Pontebba fino a raggiungere Sella di Aip (1942 m). Da lì percorre la valle omonima arrivando al Passo del Cason di Lanza (1552 m) e proseguendo per la Stua di Ramaz (fig. 2.1). Oltrepassato il Rio Cercevesa giunge al Rifugio Valdajer (1340 m) seguendo poi il tragitto per il M. Dimon (2043 m). Da questa cima prosegue alla volta del Rifugio Casera Pramosio (1521 m) e lambendo la Crete del Mezzodì. Dal Rifugio (agriturismo) sale verso Cima Avostanis per poi aggirare da N il Pizzo di Timau e raggiungere il Passo di M. Croce Carnico (1365 m), oltrepassando i Monti Cuelat (Freikofel) e Pal Piccolo. Procedendo oltre, tocca poi la base de La Chianevate, e da lì raggiunge la vetta del M. Coglians (2781 m), per poi fare ritorno e concludersi al Rifugio Marinelli (2111 m). Questo itinerario si rivolge a un'utenza con esperienza di tracciati escursionistici che richiedono un impegno medio, a tratti medio-alto.

Da Sauris al Parco delle Dolomiti FriulaneB15,B16 e B17 Itinerario GialloIl percorso inizia nella conca di Sauris, all'estremità orientale della Regione Friuli Venezia Giulia, attraversa il Parco delle Dolomiti Friulane, fino a raggiungere la diga del Vajont, luogo tragicamente noto anche ai non geologi. Si snoda su quote abbastanza elevate, anche in ambiente di alta montagna e prevede dislivelli adatti ad escursionisti ben allenati
Il Carso “classico” presso Triestetappa2 dell’itinerario Rosso e B3 e B4 dell’itinerario GialloL’itinerario risale il Carso triestino, da SE verso NW, attraverso tappe lunghe, ma costantemente prive di difficoltà, a quote variabili tra il livello del mare e  i 500 m. È organizzato di 3 tappe giornaliere.
LiguriaRiferimento via AlpinaDescrizione
Alta via del Beiguanon coincide con tratti della “Via Alpina”L’itinerario percorre una delle zone più importanti e suggestive del Geoparco del Beigua, un territorio, a cavallo delle province di Genova e Savona, che presenta un riccoe variegato patrimonio geologico, che ben rappresenta le diverse discipline delle Scienze della Terra e che risulta particolarmente significativo sia per quanto riguarda la ricostruzione della storia geologica dell’Italia, sia per la comprensione dell’evoluzione della catena alpina. L’itinerario si sviluppa con direzione circa SW-NE ad un’altitudine costante dicirca 1000 m a pochi km di distanza dal Mar Ligure, con paesaggi spettacolari che spaziano dalla Corsica a gran parte delle Alpi occidentali. È organizzato in 2 tappe giornaliere, per totali 20 Km. I livelli di difficoltà sono prevalentemente “escursionistici”, ma, soprattutto d’inverno possono diventare più impegnativi a causa di neve, ghiaccio, forti venti e nebbie orografiche.
LombardiaRiferimento via AlpinaDescrizione
Alle sorgenti del Brembonon coincide con tratti della “Via Alpina”L’itinerario inizia dal Rifugio Passo San Marco 2000 in prossimità dell’omonimo valico  posto a 1985 m e percorre interamente la testata della Valle Brembana, mantenendosi
sui 2000 metri di quota a cavallo dello spartiacque delle Alpi Orobie, fino a raggiungere il fondovalle presso l’abitato di Carona a 1116 m. Il cammino è composto da cinque tappe,
per un totale di circa 46 km, e si svolge lungo mulattiere e sentieri indicati con segnavia CAI in un’area ad alto pregio naturalistico caratterizzata da due Siti di Importanza Comunitaria. Questo percorso facilmente accessibile ed identificabile, è classificato come
escursionistico (E) in quanto faticoso, ma non esposto, adatto a tutti coloro che
sono abituati a camminare anche per parecchie ore di seguito.
I Monti di CarducciR82 e R83Il percorso geoturistico proposto costituisce l’inizio di una diramazione che si stacca dalla Via Alpina presso Isola (Madésimo, SO), all’estremo settentrionale della Lombardia, e si sviluppa verso S, in collegamento con gli itinerari nel Màsino-Bregaglia e nelle Alpi Orobie.
Le Cime di SegantiniR79 e R83Questo percorso costituisce la prosecuzione dell’itinerario 9 e si innesta sul successivo itinerario 11, collegando le due vallate che scendono dai valichi dello Spluga e del Maloja. Ci si avvicina alla “regione geologica” italo-elvetica del Màsino-Bregaglia. Si tratta di un itinerario rivolto ad escursionisti ben allenati ed equipaggiati, cui viene richiesto un discreto impegno fisico per i forti dislivelli, affrontati prevalentemente in discesa.
L’Antica Via Prìulanon coincide con tratti della “Via Alpina”

L’itinerario si snoda complessivamente in senso meridiano, da N verso S, risalendo il versante orobico dal fondovalle valtellinese. Esso si sviluppa in due tappe, in una fascia altimetrica dai  230 m di Morbegno ai quasi 2000 del Passo di San Marco.  

Via dei Granititappa R79 Chiareggio-Maloja della Via Alpina, itinerario rossoL’itinerario si snoda complessivamente in senso N-S, dalla parte di Val Bregaglia in territorio grigione (CH) al fondovalle valtellinese. Esso si sviluppa in cinque tappe, in una fascia altimetrica dai 230 m di Morbegno ai 2490 della Bocchetta della Teggiola. Si attraversano valli secondarie di difficile accesso: Val Codera, Valle dei Ratti ed una laterale della Val Màsino, la Valle di Spluga. Nella prima, si percorre gran parte dell’escursione geologica n° 6 
PiemonteRiferimento via AlpinaDescrizione
Da Rivoli alla Sacra di San Michelevicina ai segmenti D32, D33, D34 e D37.

L’itinerario si sviluppa secondo l’asse principale della Valle di Susa e parte della Val Sangone, procedendo da valle (Est) verso monte (Ovest) attraverso le principali cerchie moreniche che costituiscono l’Anfiteatro Morenico di Rivoli-Avigliana (AMRA) (fig. 17.2). Il punto di partenza è il castello di Rivoli (445 m) situato su una delle cerchie più esterne dell’anfiteatro. Addentrandosi verso il settore più interno, si segue la successione dei depositi e delle forme glaciali secondo un ordine per lo più cronologico per giungere, infine, al rilievo roccioso su cui sorge la Sacra di San Michele (962 m) (comune di S. Ambrogio). Il percorso è organizzato in tre tappe giornaliere, per totali 32,6 km (fig. 2). I livelli di difficoltà sono “escursionistici”.

Sentiero geologico internazionale del Colletto Verdeprossima ai segmenti D37 e D38.

L’itinerario si sviluppa al Colle del Monginevro attraverso i Comuni di Montgenèvre (Francia), Cesana Torinese e Claviere (Italia), nel cuore del Mas- siccio dello Chenaillet – Monti della Luna che conserva le eccezionali tracce della dorsale oceanica prealpina. Risalendo un bosco di conifere in direzione del comprensorio sciistico del Gondran, dapprima lungo una comoda stradina sterrata, l’itinerario raggiunge presto gli spettacolari affioramenti di lave basaltiche a pillow che rappresentano uno dei principali motivi di interesse dell’area.

Trentino - Alto AdigeRiferimento via AlpinaDescrizione
Adamello - Presanella - Brentanon coincide con tratti della “Via Alpina”L’itinerario si sviluppa nel Trentino occidentale, all’interno del Parco Naturale Adamello
Brenta Geopark, dal 2008 entrato a far parte della Rete europea e mondiale dei geoparchi
Unesco, ed attraversa i gruppi montuosi dell’Adamello - Presanella e delle Dolomiti di Brenta.
al Gruppo del Sella a Pera di FassaB22, B23, B24, B25L’itinerario rappresenta la naturale prosecuzione del precedente e si snoda nell’alta Val di Fassa, in Trentino, all’interno dei gruppi montuosi del Sella, del Padon, della Marmolada e del Catinaccio (Rosengarten). Il percorso inizia presso il Rifugio Boè (Bambergerhütte), ai piedi dell’omonima cima, raggiunge il Passo Pordoi e, dopo aver percorso parte del lungo crinale del Padon, in vista del ghiacciaio della Marmolada, scende al lago artificiale della Fedaia. Da qui guadagna la Val Contrin, prosegue per il Passo S. Nicolò, Forcia Neigra e dopo aver percorso le valli del Ciampac e de Crepa, raggiunge Fontanazzo e Campitello. Risale poi verso la Val Duron, la Val di Dona fino al Rifugio Antermoia, nel cuore del Catinaccio e, superato il Passo d’Antermoia, scende per la Valle del Vajolet fino all’abitato di Pera (fig. 6.1). L’itinerario si sviluppa fra i 1389 m (Fontanazzo) ed i 2950 m (Sas Pordoi). È organizzato in 4 Tappe giornaliere, per totali 50 Km. I livelli di difficoltà sono vari: prevalentemente “escursionistici”, ma per alcuni tratti è richiesta.  una certa esperienza. I toponimi e le quote di seguito riportati fanno riferimento alla Carta Topografica per escursionisti: Val di Fassa e Dolomiti Fassane, foglio 6; scala 1:25.000. Edizioni Tabacco, 2008. Toponomastica ladina della Val di Fassa aggiornata in base ai dati del Servizio Urbanistica e tutela Ambientale P.A.T.
Da Auronzo di Cadore al Gruppo del SellaB19, B20 e B21L’itinerario si sviluppa secondo una direzione più o meno meridiana (fig. 5.1): da E, parte dalla valle dell’Ansiei (intorno ai 1100 metri, a monte di Auronzo di Cadore), supera un valico fra il Sorapis (a N) e i gruppi delle Marmarole e dell’Antelao (a SW), attraversa (a S di S.Vito di Cadore) la valle del Boite, si inerpica fra la Croda da Lago (a N) e il Pelmo (a S), raggiunge i passi Giau, Falzarego e Valparola, sale sulla vetta del Nuvolau e (mantenendosi a S delle Tofane) si volge verso il Settsass, fino a scendere a Corvara in Badia; di qui risale verso il Gruppo del Sella e ne raggiunge la vetta al Piz Boè (3152 m). L’itinerario si sviluppa fra 1011 e 3152 m. È organizzato in 5 Tappe giornaliere, per totali 57 Km. I livelli di difficoltà sono vari: prevalentemente “escursionistici”, ma per alcuni tratti è richiesta una certa esperienza.
Parco naturale PaneveggioPale di San Martinocoincidente solo per il primo tratto con l’Alta Via delle Dolomiti n°2.Partendo da Passo Valles si procede verso la Val Venegia per il sentiero 749 fino a Baita Segantini, poi al Rif. Capanna Cervino fino a Passo Rolle. Dal Rolle quindi, si raggiunge Malga Fosse di Sopra da cui inizia il Sentiero dei Finanzieri 712, fino al Bar Col Verde e si prosegue per il Sentiero del Cacciatore ritornando a Malga Fosse. Nuovamente da Passo Rolle poi, si prende il sentiero che sale alla Tognazza e alla Cavallazza, scendendo per i laghi del Colbricon 14-348, fino a riprendere per l’ultima volta Passo Rolle. Da qui infine si risale verso Malga Juribello ritornando in Val Venegia. Da Malga Vrisale per il sentiero 750 verso Forcella Venegia e infine si riscende a Passo Vles, punto di partenza. L’itinerario ad anello (fig. 7.1) si sviluppa fra i 1700 e i 2300 metri circa, ed è organizzato per un totale di circa 40 km. I sentieri sono tutti forniti di segnaletica CAI, sono di difficoltà escursionistica e richiedono un discreto allenamento.
Vedrette di Riesnon coincide con tratti della “Via Alpina”L’itinerario si sviluppa in Alto Adige Orientale, nel cuore del Gruppo delle Vedrette di Ries (Rieserfernergruppe): si tratta di una zona di grande fruizione turistica e di elevata valenza geologico-ambientale. Esso costituisce il nodo centrale delle Alpi Pusteresi, estendendosi lungo la dorsale di confine tra il Passo di Gola (2294 m) a NO ed il Passo Stalle (2052 m) a SE. I suoi confini geografici sono segnati a Ovest dalla Val di Tures, a Nord dalla Valle di Riva e dalla Valle dei Dossi, ad Est dalla Valle di Defereggen e dalla Val di Stalle e a Sud dalla Valle di Anterselva e dalla Val Pusteria, nel tratto compreso tra Brunico e Valdaora.
Valle d’AostaRiferimento via AlpinaDescrizione
Valichi storici delle Alpi occidentalicoincidente con i segmenti R117 R118 della Via Alpina.

L’itinerario segue fedelmente il tracciato rosso della Via Alpina in Valle d’Aosta. Provenendo dal Vallese (CH), si supera il Colle del Gran San Bernardo per scendere verso il capoluogo di St. Rhémy-en-Bosses situato sul fondovalle del Torrente Artanavaz. Si risale quindi il vallone di Citrin fino all’omonimo colle per poi imboccare il vallone di Vertosan che conduce alla valle principale della Dora Baltea dove sorge il paese di Arvier. Di qui si prosegue lungo la Valgrisenche, tributaria di destra che il Col du Mont mette in comunicazione con la vicina Val d’Isère (F), fino al capoluogo nei pressi dello sbarramento artificiale di Beauregard. Il percorso si sviluppa in due tappe che attraversano ambienti di alta e media montagna, caratterizzati da estese aree boscate, pascoli, laghi naturali e artificiali, pietraie, in prossimità di cime alte oltre 3.000 m.

Valle d’AostaD20 e D21

L’itinerario segue fedelmente il tracciato blu della Via Alpina in questa parte della Valle d’Aosta. Dalla bassa Val d’Ayas si scollina nella Valle centrale della Dora per risalirne quindi il versante orografico destro lungo il corso del Torrente Chalamy, fino a portarsi nella limitrofa Valle di Champorcher.



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